Francesco Bonazzi Bonazeta testo critico Patrizio Vanessi non solo pittore Peschiera 2024

Francesco Bonazzi Bonazeta testo critico Patrizio Vanessi non solo pittore Peschiera 2024

Vanessi, non solo pittore

L’antologica alla Palazzina Storica di Peschiera indaga soprattutto il percorso artistico di Vanessi sotto la cifra della pittura e del suo rapporto con il colore. Per capire a fondo Vanessi come artista bisogna però allargare il campo ad una dimensione di opera d’arte totale, d’arte e rivoluzione dal sapore wagneriano.

Patrizio Vanessi, Power of life – 2022 – Acrilico e smalti su tela 100×100 cm , courtesy dell’artista


Oltre ai lightbox a pavimento c’è ricerca e sperimentazione fatta di fotografia, videoarte, videoinstallazione, pittura digitale, i progetti NFT, la poesia visiva e gli happening che dimostrano la genialità creativa dell’artista. Da dove nasce questa genialità creativa? Forse proviene da una certa deformazione professionale, ovvero quella di art director e copywriter delle agenzie di comunicazione che ha fondato e diretto.

Sono rimasto colpito da Vanessi per la prima volta in un viaggio verso una fiera d’arte dove le sue battute, l’ironia pungente con punte di sarcasmo, i giochi di parole ricchi di allitterazioni oltre a divertire dimostrano una tecnica creativa che si alimenta del gioco interattivo come fosse un brain storming. Il metodo Vanessi a volte parte da un’idea, da un concetto, “Un’idea, un concetto, un’idea / finché resta un’idea è soltanto un’astrazione“ cantava Giorgio Gaber.

All’artista piace sviluppare le sue performance anche in collaborazione a dei team creativi. Il sottoscritto si è lasciato coinvolgere nello staff di Vanessi nelle ultime due performance denominate Incursioni d’arte: nello specifico “L’oro azzoppa l’arte” azione critica ad Artefiera vista come supermercato dell’arte e “Io sono l’opera” una variazione del cartesiano io sono dunque esisto, una performance al Miart sul concetto di opera d’arte e sulla libertà di fare tutto ed il contrario di tutto. Non è scontato trovare un fil rouge nel lungo percorso dell’artista, uno può essere la libertà creativa, anche nelle contaminazioni.

Partizio Vanessi, ritratto B/n dell’artista

Poi ci sono gli incontri che lo segnano: dal 1995 è stato a fianco della Poesia Visiva e Fluxus: Sarenco, Giuseppe Chiari, il filosofo Eugenio Miccini, Alain Arias Misson, Julien Blaine, Paul De Vree… Nulla sarà come prima: come nella serie di performances intitolate il “taglio dell’arte” con lo smembramento di grandi quadri tagliati, con l’interazione dei presenti. Poi ci sono le performance di videoarte come Remember, Chrysalis, Food for mind, Re-evolution…Il morbo dell’anti-arte, di matrice dadaista, ormai lo aveva colpito e lui ancor oggi procede con l’intento di cancellare Duchamp!

Francesco Bonazzi, giornalista, critico e curatore d’arte

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